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venerdì 16 settembre 2011

Lettera al governo palestinese

Al Governo palestinese,
il percorso di Pace fra voi e lo Stato di Israele è, probabilmente, il
più lungo e difficoltoso della storia. Divisi da ragioni religiose,
avete profonde motivazioni di rivendicare territori che è quasi
impossibile stabilire di chi sono. Lo Stato israeliano è giovane,
nasce dal sogno di Herzl, il sogno sionista, termine troppo spesso
confuso con semita. Nasce dal desiderio della aliyah ossia di tornare
alla propria terra, promessa agli ebrei da un Signore che ha parlato
ad un profeta che è l'origine delle tre grandi religioni
monoteistiche, ossia Ebraismo, Cristianesimo ed Islamismo. Eppure la
storia dell'Umanità, specie di questa parte, quella eurasiatica, ha un
grande denominatore comune da duemila anni a questa parte. Ossia la
reciproca volontà di eliminazione dell'altra religione. Volontà che ha
portato i cristiani a perseguitare gli ebrei, i musulmani a
perseguitare ebrei e cristiani ecc.ecc. Una piccola nota a favore
degli ebrei è che loro non hanno mai teorizzato lo sterminio di altre
religioni.
Pur essendo l'unico Stato ad avere un'origine religiosa, è,
probabilmente, lo Stato più laico, in quanto non ha mai dichiarato
guerra, o combattuto contro i suoi vicini perché islamici.
La storia degli ultimi sessant'anni, su cui è forte l'impronta
lasciata dalla Shoah, è stata caratterizzata dal conflitto permanente
fra il popolo palestinese e quello israeliano. Forze riconosciute come
terroriste hanno minato la reciproca sicurezza. Israele è uno Stato
forte, sostenuto dagli Stati Uniti, che potrebbe essere considerato
una grave minaccia. Il popolo palestinese è ancora oggi, nonostante la
risoluzione delle Nazioni Unite del 1948, solo un popolo insediato su
due territori separati, senza un esercito regolare, senza possibilità
di difesa autonoma, che non sia tacciabile come terrorismo!
Ecco perché il sottoscritto, e non solo, pur essendo profondamente
amico di Israele e difensore della causa sionista, ha sempre
perseguito lo scopo di Due popoli, due Stati. Ossia la necessità che
si realizzi compiutamente quanto dettato da quella Risoluzione.
Non ritiene che la mossa giusta però sia la richiesta di un
riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. Tale
riconoscimento, che bisogna riconoscere è facilmente ottenibile,
provocherebbe un grave squilibrio in una situazione dove non vi è
definizione dei confini o accordo sul rientro dei rifugiati.
Chiede pertanto il sottoscritto ed il comitato, non per niente
intitolato a Ytzkah Rabin e Yasser Arafat Premi Nobel per la Pace, che
il vostro Governo desista da questa azione e vi prega di ricominciare
immediatamente il dialogo sulle basi fondamentali per una Pace
duratura. Propone inoltre che lo Status di Gerusalemme o al-Quds, sia
quello di Città Aperta, sia nella zona Ovest che in quella Est.
Come simbolo di una Pace fra i vostri due popoli, il sottoscritto, in
nome del Comitato, ha adottato una bambina palestinese Jouliana
Al-Majrouh, ed un bambino israeliano Ron Pashayev.
Shalom aleichem
Salaam aleikhum
Ettore Lomaglio Silvestri
Comitato per la Pace Ytzkah Rabin-Yasser Arafat

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